Be', non so dove siano finite le piccole botteghe di una volta, ma di sicuro c'è che il Kindle là non ce l'avrei trovato. Da Argos invece sì. Con il Kindle è iniziata una nuova fase per la mia lettura, e ho speso un fracco di soldi in libri. Per me comprare libri equivale al comprare scarpe per le donne, e quando hai una libreria sterminata a portata di click diventa davvero difficile trattenersi. Oh, anche le donne comprano libri, non voglio risultare maschilista. Quanti ne comprano? Be', dipende da quanti soldi gli restano in tasca dopo essere uscite dai negozi di scarpe.
Uno dei primi libri letti sul Kindle è stato "John Dies at the End" ("Alla Fine John Muore" in italiano) di Daving Wong. David Wong non è il suo vero nome. Semplicemente, a quanto pare Wong è il cognome più comune e diffuso sulla faccia della terra, ed è stato adottato come pseudonimo dall'americano Jason Pargin, classe 1970, autore di questo libro. Wong (o Pargin), è anche piuttosto celebre per aver teorizzato sulla rivista Cracked.com la sua idea di humor, battezzata con l'acronimo PWOT (Pointless Waste Of Time). L'umorismo di Wong è irresistibile, sboccato, demenziale fino all'estremo, politicamente scorretto. In un discorso in auto all'interno di "John Dies at the End" si scivola sulle dimensioni del pene. Ecco come va a finire:
"Vi ho mai detto che ho un cazzo enorme?"
"Per quanto il tuo cazzo sia grande non potrà essere mai grande come il mio."
"Amico, il mio cazzo è talmente grande che se avesse un proprio cazzo sarebbe comunque più grosso del tuo cazzo."
"Dopo alcuni momenti di scariche statiche beccai una stazione radio dove c'era un uomo che apparentemente stava urlando attraverso una laringe frantumata. Dopo qualche momento realizzai che si trattava semplicemente di Fred Durst dei Limp Bizkit. I Limp Bizkit sono la band che ha inventato lo stile musicale basato sul dare in pasto un foglio pieno di frasi rap a una capra, quindi leggere quello che c'è scritto nella sua merda mentre qualcuno suona dei riff heavy-metal."
Anche gli uomini-ombra, cattivissimi, si servono della musica per i loro scopi. Manipolando la realtà a loro piacimento sono in grado di cambiare le parole delle canzoni per instillare sentimenti negativi negli esseri umani. Il razzismo, che divide l'umanità e genera l'odio di cui si nutrono, è uno dei loro strumenti preferiti. Ecco come "Losing my religion" dei R.E.M. viene stravolta mentre David la ascolta all'autoradio:
plus nigger
Equals you, and jews are dead meat"
"John Dies at the End" non è solo demenzialità, però. Si tratta di una storia che parla di un'amicizia indissolubile e della solitudine dei predestinati, della battaglia di David per avere una vita normale e della morte, e anche di qualcosa di peggiore della morte: la perdita del ricordo delle persone scomparse. Non voglio svelare troppo, ma a un tratto compare, solo per qualche riga, un personaggio assolutamente sconosciuto ai protagonisti. La sua storia, e ciò che ne è stato di lui, è uno dei passaggi più tristi che abbia letto di recente, e vi assicuro che Wong è altrettanto bravo a far scendere una lacrima quanto lo è a provocare una risata. "John Dies at the End" è anche la rivincita degli sfigati, dei perdenti che alle superiori sono evitati da tutti, un'epopea sgangherata di sangue, parolacce e riflessioni sulla vita che lascia assolutamente soddisfatti dopo la lettura, sperando che abbia un seguito. Be', sapete una cosa? Il seguito c'è! Si intitola "This Book is Full of Spiders: Seriously Dude, don't Touch It!", ed è tra le mie prossime letture. Consigliatissimo libro per chi ama questo genere, ci hanno fatto anche un film ma ho saputo che non è granché, quindi: leggete il libro. Buona giornata e alla prossima!
Nessun commento:
Posta un commento