domenica 21 dicembre 2014

Dieci posti in cui ubriacarsi a Dublino

Rieccoci. Come va? A me non malaccio, grazie. Tra l'ultimo post e questo qui che vi apprestate a leggere ci sono stati un trasloco, una festa d'addio, tanti abbracci con persone che spero di rivedere e il divorzio definitivo tra il mio portatile e il mio Ipod, che hanno deciso di non riconoscersi più a vicenda impedendomi di caricare le mie canzoni. Non erano mai andati molto d'accordo, prima o poi doveva succedere. Le relazioni tra gli aggeggi tecnologici sono misteriose, ma non molto dissimili a quelle umane: il giorno prima va tutto bene, il mattino dopo scopri che qualcosa si è rotto. Secondo me comunque ha ragione il portatile. Quell'Ipod tornava sempre tardi a casa la sera, e per giunta l'ho preso di seconda mano, non è un tipo fedele. Lo aspetta il funerale che riservo a tutti i dispositivi che mi tradiscono, celebrato come da tradizione dalla suola numero 43 della mia Caterpillar. 

Siccome non è che passo tutto il mio tempo a leggere o guardare serie TV oggi parliamo anche un po' di Dublino, la città dove al momento vivo e lavoro. Non delle sue attrazioni turistiche e non della sua grande storia, oggi parliamo di dove ubriacarsi a Dublino. Se venite qui in vacanza o meglio ancora per viverci, dovete bere. Se siete astemi scegliete un'altra meta, questa città non vi accoglierà. Dublino è un posto per chi ama bere, e soprattutto per chi vuole farlo non con l'intento di distruggersi e star male, ma con quello di divertirsi e farsi dei nuovi amici. I rapporti umani e le sbronze vanno di pari passo qui, bere è un'abitudine sociale assolutamente accettata e nulla di tutto quello che succede in città prescinde dall'avere in mano una buona pinta di birra, preferibilmente Guinness. L'irlandese medio beve da 100 a 155 litri di birra all'anno, il che piazza questa nazione con poco più di sei milioni di abitanti nella top 25 dei paesi che consumano più alcol in assoluto. Dieci volte in meno la popolazione dell'Italia, ragazzi, eppure ci surclassano! I nostri nonni e bisnonni, quelli venuti su a bicchieri di vino rosso e quartini di grappa, si vergonerebbero di noi! Si beve troppo poco in Italia, e sì che ce ne sarebbero tutti i motivi. Ecco comunque una stima dei paesi che bevono di più. Sì, in Moldavia sembrano effettivamente avere qualche problemino. 



Una premessa, amici: io posso avere lacune in letteratura, i miei gusti musicali faranno pena, non capirò nulla di cinema, ma quando si parla di introdurre sostanze alcoliche nell'organismo vi potete fidare, parlo con cognizione di causa. Io entro in pub di quartiere in cui sono l'unico straniero con la disinvoltura con cui voi entrate nella cucina di casa vostra, mi siedo e divento amico di tutti. Perché so bere, mi viene naturale, c'ho lo spirito giusto. Posseggo anche un certo stile nell'appoggiare i gomiti al bancone, una grazia tutta mia nel posare il sottobicchiere sulla pinta quando vado a fumare, pure una bella faccia da cazzo se vogliamo proprio essere sinceri. Il complimento più bello me lo ha fatto il gestore di un pub irlandese a Londra, l'anno scorso: “this son of a bitch drinks like an irishman!” Solo venendo qui a Dublino ho capito cosa intendeva.

Quindi, compagni, se avete in programma di visitare Dublino e volete avere un good time alcolico, fidatevi di me: visitate questi posti che sto per elencare, non ve ne pentirete. Ma visitateli con l'animo della scoperta, non con quello del turista che guarda tutto attraverso l'obbiettivo della sua videocamera e alla fine torna a casa con tante foto e poche esperienze. Vivete la città. Poche meritano di essere scoperte come Dublino, e poche vi regaleranno così tanto.
  
Matt Weldon's: non posso non iniziare dal pub dove mi sono recato tutte le sere negli ultimi sette mesi e dove ho conosciuto Ray. Situato nella pericolosissima Ballymun, una delle zone più malfamate di Dublino, il Matt Weldon's è un pub per over 50, gente del quartiere simpaticissima e socievole. Il venerdì sera c'è il karaoke e il sabato qualche sgangherato e musicista in là con gli anni che suona con le basi registrate e una chitarra scordata. Non è un pub del centro, e si vede, ma è un vero pub irlandese ed è uno dei migliori se volete gustare quell'atmosfera che Joyce descrive tanto bene in “Dubliners”. Qui potete trovare, oltre al vecchio Ray sempre pronto a invitarvi al suo tavolo, dei personaggi caratteristici e assolutamente imperdibili: un barista di quarantacinque anni totalmente pazzo che ad Halloween ha servito da bere vestito da donna (con tanto di parrucca e parlando in falsetto per cinque ore), un cantante lirico soprannominato “Pavarotti” che quando si ubriaca tiene concerti tra i tavoli e Mr. Matt Weldon in persona, che per cavargli due parole di bocca devi usare l'uncino e che in sette lunghi mesi mi ha rivolto solo due frasi: “Abbassa la suoneria del cellulare” e “Se un giorno avrai bisogno di un lavoro vieni a chiederlo a me”. Un posto che mi è rimasto nel cuore. Respect. 

Dicey's Garden: cambiamo del tutto registro. Il Dicey's è uno dei più famosi club di Dublino, un posto per studenti stranieri e giovinastri festaioli, frequentato all'ottanta percento da gente che ha meno di trent'anni. Situato alla fine di Grafton Street, il Dicey's è un carnaio in cui risuona musica commerciale e si balla gli uni addosso agli altri, versandosi birra addosso e cercando di pomiciare con qualsiasi cosa abbia una gonna e un paio di tacchi a spillo e sia abbastanza sobria da non vomitarvi in bocca. Al Dicey's beccherete una donna se siete minimamente passabili. Al Dicey's qualsiasi pinta costa due euro il martedì e il giovedì. Al Dicey's, tempo addietro, il mio ex-coinquilino mi rivelò il segreto più recondito per avere successo con le ragazze: “Resta sobrio, lasciale bere e aspetta che abbassino i loro standard.” A buon rendere, A Man. La mia autostima ti sarà per sempre riconoscente. 

Gypsy Rose: sulla riva del Liffey, dal lato Temple Bar, sorge questo ritrovo per metalheads, rockettari e altri alternativi. Al bar principale ci sono musicisti tutte le sere, mentre nel piano interrato suona sempre qualche band e dopo la mezzanotte nel weekend c'è la discoteca metal con il dj che mette su i Metallica, i System of a Down, Rob Zombie, Danzig, i Pantera, i Rage Against the Machine e tanto altro. Ballando là sotto si possono fare conoscenze interessanti, non è raro beccare una squinzia in vena di fare due salti. C'è anche una bella smoking area perfetta per socializzare, ma soprattutto ci sono le bariste più fighe di Dublino, tatuate e poco vestite, e se siete fortunati vi disegneranno un bel cuore nella schiuma della Guinness. Occhio a come le approcciate però, perché uno dei buttafuori era negli Hell's Angels e anche gli altri non scherzano. Il sottoscritto è di casa e mi vogliono bene. Se però ci andate e vi ritrovate nei guai, io a voi non vi conosco. 

The Porterhouse in Temple Bar: di pub Porterhouse ce ne sono vari a Dublino, ma quello a Temple Bar è mostruoso. Tre piani, diversi bar, un'area per la musica live e un sacco di tavoli. Al Porterhouse si mangiano hamburger e si bevono craft beers, quindi no Guinness. La scelta è davvero vasta e alcune di queste birre hanno un gusto davvero particolare, consiglio di provarle se non altro perché se non lo fate qui non ne avrete più l'occasione.

Fibbers: il Fibbers è un altro pub rock molto in voga, anche qui suonano molte band. Si trova in Parnell Street ed è un posto perfetto per qualche partita di biliardo o per le gare con quel gioco dove tiri una sberla al sacco di cuoio e guardi il punteggio. La gente qui va fuori di testa per questa storia dei pugni e dei punteggi, ho visto veri e propri tornei e a volte ho partecipato, con risultati tutto sommato accettabili. Al Fibbers la percentuale di donne è scarsina rispetto al Gypsy Rose. Più che altro la gente sta in piccoli gruppetti ai tavoli e si fa i fatti suoi.   

The Auld Dubliner: nel cuore di temple bar c'è il The Auld Dubliner, impossibile da mancare per via delle pareti esterne rosse. Qui i turisti si mischiano agli irlandesi e c'è ressa tutti i giorni della settimana a qualsiasi ora, i musicisti si alternano suonando dal vivo pezzi easy-listening e si balla tutta la notte. L'atmosfera è allegra e la festa coinvolge tutti, impossibile non farsi tirare in mezzo. Donne a pacchi, di tutte le risme: dalle studentesse alle turiste in cerca di avventura, dalle giovani irlandesi con acconciature psichedeliche alle signore di mezz'età decise a non mollare il colpo davanti all'incedere delle nuove generazioni. Grande pub, davvero. Ma se non vi piace il casino lo troverete troppo chiassoso.   

The Oliver St. John Gogarty: di fronte al The Auld Dubliner c'è il St. John, che come colore principale ha il verde. Qui l'atmosfera è un po' più tranquilla, ma tutt'altro che noiosa. I turisti ci sono, e anche i locals, e in più la musica è quella tradizionale irlandese, con musicisti davvero fenomenali. Una Guinness costa sei euro, il prezzo più alto che abbia mai trovato a Dublino, quindi occhio al budget. Bel posto, comunque, consigliato.    

The Ha' Penny Bridge Inn: un gioiellino sulla riva del fiume, lato Temple bar. Qui dentro ci si va per rilassarsi, qui non si urla, non si strepita, qui c'è un'etichetta da rispettare. Qui c'è gente che sa bere. Al piano di sopra c'è musica tradizionale irlandese ed è qui che ho ascoltato per la prima volta “Black is the colour”, ricordo di aver fermato il musicista quasi prima della fine del pezzo e avergli urlato in faccia chiedendogli qual era il titolo della canzone. Non conoscete “Black is the colour?” Preparatevi a piangere.  




The Mazz: al The Mazz in Temple bar c'è bagarre al sabato sera. Brutta acustica per i concerti ma un sacco di gente bendisposta alla socialità, occhio a qualche fattone di troppo che gira nel posto. Locale troppo piccolo per il quantitativo di gente che richiama, classico posto per gente in vena di divertirsi e tirare tardi. Fauna femminile in gran parte proveniente dal Sud America, se sapete ballare andate più o meno sul sicuro. 

The Czech Inn: il night club con la peggiore reputazione di Temple Bar, a mio parere immeritata. Il Czech Inn è un posto frequentato da molte persone dell'est che vanno lì per divertirsi e non rompono le balle a nessuno, c'è anche gente di altre nazionalità e la musica è ovviamente quel tunz-tunz che ci piace tanto. Qui le donne praticamente vi saltano in braccio, però l'atmosfera è fin troppo promiscua e dopo un po' a me personalmente dà noia. Al piano di sopra si può giocare a calcio balilla, un passatempo molto in voga qui. Una notte ci ho giocato con il campione europeo, giuro. Ha giocato da solo contro me e un mio amico e ci ha distrutti. 

Siamo alla fine anche per questa puntata. Se passate da Dublino non mancate questi pub ragazzi, sono sicuro che mi ringrazierete. E non dimenticate di chiamarmi, sono sempre pronto a farmi offrire da bere e quando bevo gratis sono più di compagnia. La prossima volta parleremo della letteratura weird ai giorni nostri. Vi lascio con un classico augurio irlandese: 

May your glass be ever full
May the roof over your head be always strong
And may you be in heaven 
Half an hour before the devil knows you're dead.

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